mercoledì 22 maggio 2019

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: tutto quello che non hai mai saputo


Al giorno d’oggi sempre più si sente parlare di ...
IoT o Internet delle Cose che altro non è che quella Rete che permette agli oggetti di uso quotidiano di comunicare tra loro e con gli esseri umani. Ne è un chiaro esempio la domotica, che rende la casa intelligente e in grado di interagire con i suoi abitanti. I dispositivi IoT e gli assistenti digitali hanno giocato un ruolo da protagonisti in questi ultimi anni, dimostrando quali enormi benefici si possono trarre dal connubio fra domotica ed intelligenza artificiale.



Cos’è l’Intelligenza Artificiale? Essa è definita come l’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e dell’abilità umane. Nella sua accezione puramente informatica, è la disciplina che racchiude le teorie e le tecniche pratiche per lo sviluppo di algoritmi che consentano alle macchine (in particolare ai ‘calcolatori’) di mostrare attività intelligente, per lo meno in specifici domini e ambiti applicativi. In altre parole, è la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e software) in grado di “agire” autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.).

L’AI si distingue in due grandi categorie:
AI debole: sistemi tecnologici in grado di simulare alcune funzionalità cognitive dell’uomo senza però raggiungere le reali capacità intellettuali tipiche dell’uomo (parliamo di programmi matematici di problem-solving con cui si sviluppano funzionalità per la risoluzione dei problemi o per consentire alle macchine di prendere decisioni);
AI forte: “sistemi sapienti” (alcuni scienziati si spingono a dire addirittura “coscienti di sé”) che possono quindi sviluppare una propria intelligenza senza emulare processi di pensiero o capacità cognitive simili all’uomo ma sviluppandone una propria in modo autonomo.
Proprio la chiave di molte apparecchiature di domotica risiede nell’utilizzo di intelligenza artificiale, quindi di sistemi cognitivi che sfruttano basi di dati di grandi dimensioni raccolte in chiave social nel Cloud.



Ma la domotica non è certamente l’unico ambito di applicazione dell’intelligenza artificiale, anzi è solo uno dei tanti! Vediamone insieme alcuni.
1.      Intelligenza Artificiale e Marketing: l’intelligenza artificiale può permettere di prevedere il successo di una campagna o di un'iniziativa di marketing, aiutando le aziende a migliorare; inoltre rappresenta lo strumento ormai necessario per la gestione delle enormi quantità di dati a disposizione delle aziende, al fine di intraprendere azioni di marketing personalizzate.
2.      Intelligenza Artificiale e Finanza: il settore finanziario si basa in gran parte su rapporti in tempo reale, accuratezza ed elaborazione di grandi volumi di dati quantitativi per prendere decisioni cruciali. In queste aree i sistemi di AI sono eccellenti: il settore finanziario sta rapidamente implementando l'apprendimento automatico, il trading algoritmico, l'intelligenza adattiva, i chatbot, l'automazione ecc. In una serie di processi. Oggi esistono consulenti automatici basati su AI, che sono in grado di prevedere il miglior portafoglio o stock in base alle preferenze, analizzando i dati di mercato.
3.      Intelligenza Artificiale e Pubblica Sicurezza: la capacità di analizzare grandissime quantità di dati in tempo reale e di “dedurre” attraverso correlazioni di eventi, abitudini, comportamenti, attitudini, sistemi e dati di geo-localizzazione e monitoraggio degli spostamenti di cose e persone offre un potenziale enorme per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della sicurezza pubblica
4.      Intelligenza Artificiale e Healthcare: nel settore sanitario, l'intelligenza artificiale ha già dimostrato di essere un punto di svolta. Gli assistenti di lavoro abilitati AI aiutano i medici riducendo tempi e costi, snellendo i processi, ma la svolta è attesa nel campo della diagnosi: i sistemi cognitivi di AI sono in grado di attingere, analizzare e apprendere da un bacino infinito di dati (pubblicazioni scientifiche, ricerca, cartelle cliniche, dati sui farmaci, ecc.) ad una velocità inimmaginabile per l’uomo, accelerando processi di diagnosi spesso molto critici per le malattie rare o suggerendo percorsi di cura ottimali in caso di tumori o malattie particolari.
Inoltre, l’AI ha migliorato molti sistemi tecnologici già utilizzati da persone con disabilità.
5.      IntelliGenza Artificiale e Smart Cars: i veicoli autonomi sono i primi esempi di come l'intelligenza artificiale stia influenzando l'industria automobilistica. Un ampio segmento di veicoli autonomi sono collegati e quindi in grado di condividere l'apprendimento tra loro. Questa percentuale è destinata ad aumentare rapidamente in futuro.

Ma adesso torniamo alla domotica: nel quotidiano, attualmente, sono a disposizione i cosiddetti assistenti vocali, i quali, attraverso la decodificazione della voce, possono permettere di impostare la sveglia, avviare la lavatrice o la lavastoviglie o, anche, trovare la musica che si sta cercando. Tutti questi apparecchi, grazie all’AI diventeranno sempre più efficienti e in grado di “auto-imparare”, personalizzando sempre più i servizi offerti!
La smart home è la casa che tutti almeno una volta da bambini abbiamo sognato, una casa che è in grado di interagire insieme a noi, imparare le nostre abitudini seguire i nostri ritmi.
Questo tipo di dimora intelligente si sta velocemente espandendo, all’estero e in Italia.

Le sue applicazioni sono innumerevoli: sicurezza, risparmio energetico, illuminazione, assistenza alla persona, gestione degli elettrodomestici, monitoraggio di tutte le problematiche che possono presentarsi all’interno delle mura domestiche (presenza di fumo, allagamenti, cortocircuiti), climatizzazione e riscaldamento. Il mercato della smart home offre quindi numerose possibilità.
Ma vi è anche un tentativo da parte di Facebook di fondere insieme le varie apparecchiature smart presenti sul mercato ad un sistema di intelligenza artificiale.
L’obiettivo di Mark Zuckerberg era quello di progettare un semplice sistema di A.I. da installare nella propria abitazione, simile a Jarvis di Tony Stark (Iron Man).
Il prototipo di Facebook, comunque, è abbastanza semplice: si tratta di un sistema di intelligenza artificiale con cui si può comunicare attraverso il proprio smartphone o il proprio computer; è capace di controllare l’illuminazione, i termostati, l’impianto audio e di sicurezza della propria abitazione ed anche di apprendere preferenze e abitudini dell’utente. Ciò che lo differenzia da quelli presentati dalle altre big company (Amazon, Google, Apple) è l’integrazione di un sistema di riconoscimento facciale e apprendimento per rinforzo che permette a Jarvis – questo è il nome – di riconoscere chi gli sta trasmettendo il comando da eseguire, offrendo in questo modo un’interazione personalizzata per ogni utente presente in casa.

L’IA dimostra quindi la sua enorme potenzialità nei diversi ambiti della scienza e della tecnologia, attraverso l’analisi dei dati, la lotta contro il terrorismo, ma ancora le missioni spaziali e le ricerche mediche.
A tutto questo però, non bisogna dimenticare che l’IA, se non correttamente direzionata, potrebbe risultare estremamente pericolosa. Con l’aumentare della sua diffusione ma soprattutto delle sue potenzialità, essa porta dietro a sé tutta una serie di interrogativi rispetto alle minacce che è possibile attenderci.
Tra le principali questioni che vengono oggi affrontate, vi è il tema relativo alla maggiore facilità per gli hacker di effettuare attacchi informatici, o ancora il rischio che la diffusione di sistemi robotici può determinare rispetto alla giustizia, all’etica e alla sicurezza delle persone. Si tratta di interrogativi cui sta cercando di rispondere la Comunità Internazionale, le organizzazioni governative e le forze politiche internazionali.

COSA PREOCCUPA GLI ESPERTI?
Secondo l’analisi condotta da Cylance, la maggiore preoccupazione determinata dallo sviluppo dell’IA è data da:
-      Incremento di attacchi informatici devastanti nei prossimi 12-18 mesi;
-      Utilizzo intensivo di tentativi di phishing;
-      Attacchi infrastrutturali critici;
-      Attacchi Iot;
-      Attacchi ransomware.
Al di là dei rischi di natura informatica, ciò su cui si concentra gran parte della letteratura riguarda l’evoluzione che l’IA sta innescando rispetto al tema dell’occupazione. E’ questo in particolare il caso di A.F., operaio licenziato in Italia con una motivazione esplicita da parte dell’azienda: un robot svolge meglio di lui il suo lavoro. L’ azienda ha infatti installato una macchina denominata Paint cap applicator che svolge in automatico il medesimo lavoro fatto finora da lei.
Secondo gli studi dell’università di Oxford infatti, il 47 per cento degli attuali lavori sono a rischio, nei prossimi vent’anni, per l’avanzare dei robot. Bill Gates, per esempio, a proposito dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ha detto: «E’ nata come un aiuto dell’uomo, ma adesso è così forte che può diventare il suo incubo». 
Per concludere, quando si parla di intelligenza artificiale e sicurezza insieme, se da un lato, essa rappresenta una fonte di preoccupazione, dall’altro, è proprio l’AI stessa a rendere più efficaci le strategie di sicurezza delle aziende e in generale, dell’umanità.
La Cina ha ammesso, nel corso del 2018, di aver realizzato il più vasto e capillare sistema di sorveglianza al mondo. Centinaia di migliaia di telecamere sparse per tutto il paese e un potentissimo software di riconoscimento facciale in grado di identificare praticamente chiunque: malviventi, ricercati, ma anche comuni cittadini, dissidenti politici o avversari del potere costituito.           

Le associazioni per la tutela dei diritti umani mettono già in guardia contro questa tecnologia, che già oggi permette di riconoscere i volti di tutti noi sui social network, di seguire i nostri spostamenti, di controllare le nostre frequentazioni.


In particolare, secondo gli esperti del MIT nel corso dei prossimi mesi il riconoscimento facciale si spingerà ancora oltre e assisteremo alla comparsa di sistemi in grado di identificare le nostre emozioni davanti allo schermo, davanti a una vetrina o a uno scaffale del supermercato.

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2 commenti:

  1. Dobbiamo abituarci a pensare che l'integgenza artificiale farà parte della nostra vita sempre di più

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  2. Bellissime le prospettive che l'intelligenza artificiale propone, il mio pensiero però quando vi è questo tipo di discussione va all'importanza che detengono oggi i dati raccolti durante qualsiasi nostro rapporto con la rete o le AI. Oggi i dati rappresentano il vero patrimonio di un’azienda. La loro perdita o inaccessibilità, anche solo temporanea, può compromettere seriamente la continuità produttiva e addirittura la capacità stessa di fare business. Una soluzione per evitare questo rischio è affidarsi ad aziende capaci di fornire soluzioni efficaci nell’ambito della conservazione, protezione e smaltimento dei dati aziendali. Personalmente consiglio Data Storage Security, impresa leader nel mercato dei servizi di custodia archivi su nastro magnetico in Italia. Di seguito vi lascio il link: https://www.dssecurity.it/

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