venerdì 24 maggio 2019

Elezioni Europee: anche Alexa ti fornirà tutte le informazioni di cui necessiti!


Le Elezioni Europee 2019 avanzano, ormai ci siamo, il weekend è arrivato e il conto alla rovescia sta per finire. Ma anche in questo caso entrerà in gioco la nostra amata DOMOTICA: Alexa sarà in grado di rispondere a tutte le vostre domande!


Cosa fare per rimanere aggiornati sulle info relative alle elezioni? 
Vi basterà fare domande pertinenti all’assistente vocale. Non si tratta infatti di una skill da abilitare, ma un servizio ottenuto da Amazon con informazioni che arriveranno direttamente dal centro ufficiale del Parlamento Europeo.
Infatti, sarà possibile:
  •  interpellare l’assistente vocale di Amazon per ottenere dati ed informazioni sulle Elezioni Europee 2019
  •          scoprire l’andamento del voto
  •          conoscere la percentuale di affluenza alle urne
  •          altri dettagli.


Anche Alexa è dunque pronta per la tornata elettorale. Il gigante di Jeff Bezos ha introdotto una nuova funzionalità per Alexa dedicata alle Elezioni Europee 2019: la nuova funzionalità è accessibile da tutti gli smart speaker della linea Echo e dai dispositivi compatibili con Alexa senza bisogno di attivare alcuna skill.
Non solo l'Italia
Con l'aiuto della voce e facendo domande precise, gli utenti italiani potranno ottenere tutte le informazioni sull’andamento delle elezioni. Informazioni che non riguarderanno solamente l’Italia perché Alexa sarà in grado di fornire i dati di tutti i Paesi europei coinvolti nel voto politico. Durante le elezioni, Alexa sarà anche in grado di rispondere a ulteriori domande, compreso l’andamento degli specifici partiti, quanti seggi verranno loro assegnati in Parlamento e i dati finali di affluenza alle urne.

Ecco alcune delle domande giuste da porre ad Alexa:

  Ø  Alexa chi vota per il Parlamento europeo?
  Ø  Alexa qual è l’affluenza alle urne in Olanda?
  Ø  Alexa quali sono i risultati delle elezioni in Italia?
  Ø  Alexa come stanno andando le elezioni?
  Ø  Alexa quali sono gli Stati Membri dell’Unione Europea?
  Ø  Alexa chi vota per il Parlamento europeo?
  Ø  Alexa quanti seggi ha avuto [nome del partito] in [Paese]
  Ø  Alexa come sta andando [nome del partito]?


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mercoledì 22 maggio 2019

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE: tutto quello che non hai mai saputo


Al giorno d’oggi sempre più si sente parlare di ...
IoT o Internet delle Cose che altro non è che quella Rete che permette agli oggetti di uso quotidiano di comunicare tra loro e con gli esseri umani. Ne è un chiaro esempio la domotica, che rende la casa intelligente e in grado di interagire con i suoi abitanti. I dispositivi IoT e gli assistenti digitali hanno giocato un ruolo da protagonisti in questi ultimi anni, dimostrando quali enormi benefici si possono trarre dal connubio fra domotica ed intelligenza artificiale.



Cos’è l’Intelligenza Artificiale? Essa è definita come l’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e dell’abilità umane. Nella sua accezione puramente informatica, è la disciplina che racchiude le teorie e le tecniche pratiche per lo sviluppo di algoritmi che consentano alle macchine (in particolare ai ‘calcolatori’) di mostrare attività intelligente, per lo meno in specifici domini e ambiti applicativi. In altre parole, è la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e software) in grado di “agire” autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.).

L’AI si distingue in due grandi categorie:
AI debole: sistemi tecnologici in grado di simulare alcune funzionalità cognitive dell’uomo senza però raggiungere le reali capacità intellettuali tipiche dell’uomo (parliamo di programmi matematici di problem-solving con cui si sviluppano funzionalità per la risoluzione dei problemi o per consentire alle macchine di prendere decisioni);
AI forte: “sistemi sapienti” (alcuni scienziati si spingono a dire addirittura “coscienti di sé”) che possono quindi sviluppare una propria intelligenza senza emulare processi di pensiero o capacità cognitive simili all’uomo ma sviluppandone una propria in modo autonomo.
Proprio la chiave di molte apparecchiature di domotica risiede nell’utilizzo di intelligenza artificiale, quindi di sistemi cognitivi che sfruttano basi di dati di grandi dimensioni raccolte in chiave social nel Cloud.



Ma la domotica non è certamente l’unico ambito di applicazione dell’intelligenza artificiale, anzi è solo uno dei tanti! Vediamone insieme alcuni.
1.      Intelligenza Artificiale e Marketing: l’intelligenza artificiale può permettere di prevedere il successo di una campagna o di un'iniziativa di marketing, aiutando le aziende a migliorare; inoltre rappresenta lo strumento ormai necessario per la gestione delle enormi quantità di dati a disposizione delle aziende, al fine di intraprendere azioni di marketing personalizzate.
2.      Intelligenza Artificiale e Finanza: il settore finanziario si basa in gran parte su rapporti in tempo reale, accuratezza ed elaborazione di grandi volumi di dati quantitativi per prendere decisioni cruciali. In queste aree i sistemi di AI sono eccellenti: il settore finanziario sta rapidamente implementando l'apprendimento automatico, il trading algoritmico, l'intelligenza adattiva, i chatbot, l'automazione ecc. In una serie di processi. Oggi esistono consulenti automatici basati su AI, che sono in grado di prevedere il miglior portafoglio o stock in base alle preferenze, analizzando i dati di mercato.
3.      Intelligenza Artificiale e Pubblica Sicurezza: la capacità di analizzare grandissime quantità di dati in tempo reale e di “dedurre” attraverso correlazioni di eventi, abitudini, comportamenti, attitudini, sistemi e dati di geo-localizzazione e monitoraggio degli spostamenti di cose e persone offre un potenziale enorme per il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della sicurezza pubblica
4.      Intelligenza Artificiale e Healthcare: nel settore sanitario, l'intelligenza artificiale ha già dimostrato di essere un punto di svolta. Gli assistenti di lavoro abilitati AI aiutano i medici riducendo tempi e costi, snellendo i processi, ma la svolta è attesa nel campo della diagnosi: i sistemi cognitivi di AI sono in grado di attingere, analizzare e apprendere da un bacino infinito di dati (pubblicazioni scientifiche, ricerca, cartelle cliniche, dati sui farmaci, ecc.) ad una velocità inimmaginabile per l’uomo, accelerando processi di diagnosi spesso molto critici per le malattie rare o suggerendo percorsi di cura ottimali in caso di tumori o malattie particolari.
Inoltre, l’AI ha migliorato molti sistemi tecnologici già utilizzati da persone con disabilità.
5.      IntelliGenza Artificiale e Smart Cars: i veicoli autonomi sono i primi esempi di come l'intelligenza artificiale stia influenzando l'industria automobilistica. Un ampio segmento di veicoli autonomi sono collegati e quindi in grado di condividere l'apprendimento tra loro. Questa percentuale è destinata ad aumentare rapidamente in futuro.

Ma adesso torniamo alla domotica: nel quotidiano, attualmente, sono a disposizione i cosiddetti assistenti vocali, i quali, attraverso la decodificazione della voce, possono permettere di impostare la sveglia, avviare la lavatrice o la lavastoviglie o, anche, trovare la musica che si sta cercando. Tutti questi apparecchi, grazie all’AI diventeranno sempre più efficienti e in grado di “auto-imparare”, personalizzando sempre più i servizi offerti!
La smart home è la casa che tutti almeno una volta da bambini abbiamo sognato, una casa che è in grado di interagire insieme a noi, imparare le nostre abitudini seguire i nostri ritmi.
Questo tipo di dimora intelligente si sta velocemente espandendo, all’estero e in Italia.

Le sue applicazioni sono innumerevoli: sicurezza, risparmio energetico, illuminazione, assistenza alla persona, gestione degli elettrodomestici, monitoraggio di tutte le problematiche che possono presentarsi all’interno delle mura domestiche (presenza di fumo, allagamenti, cortocircuiti), climatizzazione e riscaldamento. Il mercato della smart home offre quindi numerose possibilità.
Ma vi è anche un tentativo da parte di Facebook di fondere insieme le varie apparecchiature smart presenti sul mercato ad un sistema di intelligenza artificiale.
L’obiettivo di Mark Zuckerberg era quello di progettare un semplice sistema di A.I. da installare nella propria abitazione, simile a Jarvis di Tony Stark (Iron Man).
Il prototipo di Facebook, comunque, è abbastanza semplice: si tratta di un sistema di intelligenza artificiale con cui si può comunicare attraverso il proprio smartphone o il proprio computer; è capace di controllare l’illuminazione, i termostati, l’impianto audio e di sicurezza della propria abitazione ed anche di apprendere preferenze e abitudini dell’utente. Ciò che lo differenzia da quelli presentati dalle altre big company (Amazon, Google, Apple) è l’integrazione di un sistema di riconoscimento facciale e apprendimento per rinforzo che permette a Jarvis – questo è il nome – di riconoscere chi gli sta trasmettendo il comando da eseguire, offrendo in questo modo un’interazione personalizzata per ogni utente presente in casa.

L’IA dimostra quindi la sua enorme potenzialità nei diversi ambiti della scienza e della tecnologia, attraverso l’analisi dei dati, la lotta contro il terrorismo, ma ancora le missioni spaziali e le ricerche mediche.
A tutto questo però, non bisogna dimenticare che l’IA, se non correttamente direzionata, potrebbe risultare estremamente pericolosa. Con l’aumentare della sua diffusione ma soprattutto delle sue potenzialità, essa porta dietro a sé tutta una serie di interrogativi rispetto alle minacce che è possibile attenderci.
Tra le principali questioni che vengono oggi affrontate, vi è il tema relativo alla maggiore facilità per gli hacker di effettuare attacchi informatici, o ancora il rischio che la diffusione di sistemi robotici può determinare rispetto alla giustizia, all’etica e alla sicurezza delle persone. Si tratta di interrogativi cui sta cercando di rispondere la Comunità Internazionale, le organizzazioni governative e le forze politiche internazionali.

COSA PREOCCUPA GLI ESPERTI?
Secondo l’analisi condotta da Cylance, la maggiore preoccupazione determinata dallo sviluppo dell’IA è data da:
-      Incremento di attacchi informatici devastanti nei prossimi 12-18 mesi;
-      Utilizzo intensivo di tentativi di phishing;
-      Attacchi infrastrutturali critici;
-      Attacchi Iot;
-      Attacchi ransomware.
Al di là dei rischi di natura informatica, ciò su cui si concentra gran parte della letteratura riguarda l’evoluzione che l’IA sta innescando rispetto al tema dell’occupazione. E’ questo in particolare il caso di A.F., operaio licenziato in Italia con una motivazione esplicita da parte dell’azienda: un robot svolge meglio di lui il suo lavoro. L’ azienda ha infatti installato una macchina denominata Paint cap applicator che svolge in automatico il medesimo lavoro fatto finora da lei.
Secondo gli studi dell’università di Oxford infatti, il 47 per cento degli attuali lavori sono a rischio, nei prossimi vent’anni, per l’avanzare dei robot. Bill Gates, per esempio, a proposito dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ha detto: «E’ nata come un aiuto dell’uomo, ma adesso è così forte che può diventare il suo incubo». 
Per concludere, quando si parla di intelligenza artificiale e sicurezza insieme, se da un lato, essa rappresenta una fonte di preoccupazione, dall’altro, è proprio l’AI stessa a rendere più efficaci le strategie di sicurezza delle aziende e in generale, dell’umanità.
La Cina ha ammesso, nel corso del 2018, di aver realizzato il più vasto e capillare sistema di sorveglianza al mondo. Centinaia di migliaia di telecamere sparse per tutto il paese e un potentissimo software di riconoscimento facciale in grado di identificare praticamente chiunque: malviventi, ricercati, ma anche comuni cittadini, dissidenti politici o avversari del potere costituito.           

Le associazioni per la tutela dei diritti umani mettono già in guardia contro questa tecnologia, che già oggi permette di riconoscere i volti di tutti noi sui social network, di seguire i nostri spostamenti, di controllare le nostre frequentazioni.


In particolare, secondo gli esperti del MIT nel corso dei prossimi mesi il riconoscimento facciale si spingerà ancora oltre e assisteremo alla comparsa di sistemi in grado di identificare le nostre emozioni davanti allo schermo, davanti a una vetrina o a uno scaffale del supermercato.

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martedì 14 maggio 2019

La casa domotica vale di più di quella “tradizionale”!



Tecnologia e comfort in casa non sono più un semplice optional, ma un tassello vincente nel mercato immobiliare. Secondo una recente analisi di ProntoPro.it, almeno un quarto delle richieste di preventivo ricevute dal portale riguarda dispositivi domotici: il 14% per comandare da remoto varie aperture e chiusure (porte, cancelli, basculanti, tende, finestre) e il 13% per gestire in maniera intelligente il riscaldamento. E il portale Houzz registra come il 24% dei nuovi proprietari di casa che opera una ristrutturazione dopo l’acquisto inserisce almeno un elemento domotico. Insomma, la domanda c’è!
Un numero crescente di persone, infatti, sta prendendo coscienza dei numerosi vantaggi in ballo e lo testimoniano i numeri: secondo l’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano, il business è cresciuto del 23% nel 2016, raggiungendo quota 185 milioni di euro.

Ma quanto incide sul prezzo di una casa la componente domotica?

Oltre a elevare il grado di comfort e praticità, la casa domotica vale in media tra l’8% e il 12% in più rispetto a soluzioni “tradizionali”, con punte che sfiorano addirittura il 30% nel caso di alcuni appartamenti.


Questo dato arriva da una rassegna di decine di annunci pubblicati su Immobiliare.it che mettono in evidenza le installazioni domotiche (non solo a Milano e Roma, ma anche in centri medi come Treviso o Parma). In tutti i casi, il prezzo di vendita si colloca nella fascia più alta di valori, rispetto alla media calcolata dal portale per appartamenti simili. Il vantaggio, dunque, è di circa il 10%. Anche se, nella maggior parte delle ipotesi, è probabile che questo vantaggio derivi dalla ristrutturazione complessiva, più che dall'implementazione della domotica in sé. Si tratta, però, di un aspetto ormai imprescindibile per chi affronta un investimento immobiliare.

Fonte:

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lunedì 13 maggio 2019

Alexa scoraggia i ladri, proprio come Kevin in "Mamma, ho perso l'aereo" !


I furti in casa si possono prevenire con la domotica. Il tradizionale impianto antifurto, utilizzato ancora dai più per difendere la propria casa dai ladri, sembra essere cosa superata. Un semplice allarme che si attiva non spaventa più i ‘professionisti’ del furto, che spesso conoscono anche le tecniche per disattivare il sistema, intrufolandosi in casa tranquillamente.


La smart home è ormai il sistema più evoluto di controllo e sicurezza della casa. Una casa sempre connessa con noi è il futuro perché permette di accendere e spegnere le luci anche quando si è a distanza, in modo da lasciar intendere che c'è qualcuno in casa anche quando siamo lontani. Da un'unica centralina e con un sistema sempre funzionante è possibile osservare e controllare le aperture della casa, attivare le telecamere e persino azionare l'eventuale irrigazione del giardino. Con la domotica ogni casa è più efficiente e sicura per permettere a tutti di partire in totale sicurezza e tranquillità.


Ma scopriamo come, concretamente, la domotica può aiutarci a tenere lontani i ladri da casa nostra!
Sicuramente ricordiamo tutti la scena del film “Mamma, ho perso l’aereo” in cui Kevin, per scoraggiare i due malcapitati ladri Marv e Harry, fa partire la scena di un film ad alto volume per far credere che ci sia qualcuno in casa. 




Ecco, Alexa, tramite la nuova funzione chiamata Alexa Guard, fa una cosa simile, in modo automatico!

La funzione Guard si attiva con il comando vocale "Alexa, sto uscendo di casa". Non appena questo comando viene registrato, i prodotti Echo entrano in modalità monitoraggio per rilevare suoni come la rottura dei vetri, l'allarme del rilevatore di fumo o simili. Se tali suoni venissero rilevati, il proprietario verrà informato di un possibile incidente a casa. Ma, oltre alla funzione di allarme, sarà presente anche una funzione in grado di accendere e spegnere in modo casuale i prodotti Smart Home collegati per simulare la presenza di qualcuno all'interno dell'immobile.

Inoltre, per rendere il tutto ancor più credibile agli occhi dei malintenzionati, fondamentale è il ruolo del dispositivo Echo, un piccolo e compatto smart speaker, dotato di intelligenza artificiale, al quale è stata da poco aggiunta una nuova funzione chiamata Away Mode, in grado di far riprodurre allo speaker una serie di conversazioni, così da simulare la presenza di qualcuno in casa, quando in realtà non c’è nessuno, proprio come fece Kevin nel film! 
Questa novità aiuta moltissimo a scoraggiare l'ingresso di ladri nella nostra abitazione, senza bisogno di lasciare accesi TV, radio o luci. Al momento è disponibile solamente in lingua inglese con sette conversazioni. Non è da escludere però che possano essere introdotte anche delle conversazioni in italiano.
Aleza Guard aiuta senz’altro a prevenire l’effrazione. Al momento, è stato introdotto negli Stati Uniti attraverso un aggiornamento del software Echo. Purtroppo non si sa ancora se e quando sarà distribuito nel nostro paese.



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domenica 12 maggio 2019

LA CASA DOMOTICA adesso è realtà!! BTicino Living Now

Controlla interruttori e prese direttamente dal tuo Smartphone

BTicino Living Now è una nuova serie, tutta italiana, di interruttori, prese e placche, pensata per essere integrata sia con i sistemi tradizionali già esistenti che con i nuovi impianti connessi, permettendo di creare una vera e propria Smart Home. La fusione tra tradizionale e smart rappresenta infatti la carta vincente di Bticino Living Now. La proposta è quella di un sistema elettrico tradizionale che si adatta ad ogni tipo di casa ed esigenza ma che presenta funzioni di connettività e che non richiede operazioni che stravolgano il classico sistema di cablaggio. Il design rivoluzionario, con placche di comando innovative, rappresenta poi un plus non indifferente.

Design

Il design è sicuramente un punto di forza della linea. Un design pulito e minimal, pensato per uniformarsi ad ogni tipo di ambiente. La parte estetica resta separata da quella funzionale di cablaggio, facilitando i lavori di installazione o manutenzione. Placca ed interruttore si fondono in unica ed elegante interfaccia, con tasti e prese che si estendono verso il basso e verso l’alto. Questo permette ai comandi di essere full touch; ciò significa  che è possibile attivare interruttori e funzioni toccando su qualsiasi punto del tasto (al centro, in basso e in alto). Una volta premuto, questo ritorna nella sua posizione originale, restando allineato con la placca.  L’effetto floating, garantito da un sistema di leve che permette alla cornice di muoversi sui quattro lati mentre il corpo rimane fissato, regala leggerezza alle interfacce, facendole aderire perfettamente alla parete, come se galleggiassero realmente sulle superfici.

È possibile scegliere tra tre colori per le cover (bianco, sabbia e nero) e 16 rifiniture per le placche. Il sito ufficiale BTicino offre anche una sezione chiamata configuratore che permette di simulare la propria interfaccia.

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Una casa nativamente connessa

L’aspetto più ‘invitante’ per gli amanti della domotica consiste proprio nel fatto che integrando i nuovi dispositivi intelligenti della linea Bticino Living Now with Netatmo, sarà possibile ottenere un vero e proprio impianto smart che consente la gestione dell’energia, delle luci, termostati e tapparelle. Questi dispositivi sono programmati per comunicare sia tra di loro che via radio con il Gateway (l’hub domotico), il quale è connesso a sua volta al WiFi. Le funzioni e i vari aspetti della casa, potranno essere controllati, oltre che manualmente, tramite l’App Home+Control.  Inoltre, novità degna di nota, sarà possibile il controllo vocale, grazie alla compatibilità con smart speaker come Google Home e Amazon Echo (Alexa), sistemi come Apple Home Kit o semplicemente smartphone dotati di assistente vocale (Siri, Google Assistant).











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giovedì 9 maggio 2019

Alexa vs Google. Quale scegliere e perchè?


La battaglia per essere il miglior assistente vocale a dominare le nostre case è iniziata bene e senza esclusioni di colpi. Vediamoli tutti i dettagli e le caratteristiche di questi due campioni. 


Google Home vs Amazon Echo: Design e prezzi

Gli speaker intelligenti di Google e Amazon si presentano alla vendita attraverso varie forme e modelli, divisi per fascia di prezzo, funzioni e design. Molta più scelta per Amazon Echo, con quattro differenti modelli, rispetto a Google Home, che ne offre due. 


Google Home possiede un design essenziale, con dimensioni contenute e una forma a “cilindro tagliato”, disponibile in vari colori grazie alla griglia della cassa personalizzabile. Il dispositivo della grande G è venduto al prezzo di 149,90 euro, ma chi vuole risparmiare (magari provandolo per la prima volta) può optare per Google Home Mini, che non può essere utilizzato in tutta la casa ed ha dimensioni ridotte (l’aspetto ricorda un piccolo ciottolo) con una potenza audio relativamente inferiore, acquistabile a 59 euro.

Amazon offre un’offerta decisamente più alta e competitiva con ben quattro dispositivi diversi per fascia di prezzo e utenza a cui rivolgersi: Echo Dot, l’alter-ego di Google Home Mini, è disponibile a 59 euro; Echo, una versione di mezzo tra Home e Echo Dot, è acquistabile invece a 99 euro. Presenti in Italia anche i modelli Echo Plus, che per 149 euro propone un dispositivo già preimpostato per la domotica ed Echo Spot: lo speaker intelligente dotato di display, anche per le videochiamate, al prezzo di 129,99 euro.Amazon Echo, acquistabile a 99 euro
Il design di Amazon Echo, e dei suoi fratelli minori, è decisamente più elegante rispetto alla controparte Google Home


Funzionalità Amazon Echo
Risultati immagini per google vs amazonOltre alle funzioni "base" garantite dall'intelligenza artificiale di Alexa, gli Amazon Echo possono contare sul "supporto" di migliaia di skill realizzate da sviluppatori terzi. Si tratta di vere e proprie applicazioni che possono essere installate (abilitate, nel gergo degli Echo) sul proprio smart speaker grazie all'app per Android o iPhone. Grazie alle skill è possibile aggiungere servizi di streaming musicale e ascoltare musica da Spotify o Apple Music, di collegarsi a stazioni radiofoniche, di ricevere notizie e informazioni dall'Italia e
 dal mondo, ascoltare le previsioni meteorologiche, 
controllare i dispositivi della smart home e anche giocare con quiz e vari rompicapo.
                                                                                               
                                                                                               Funzionalità Google Home
Risultati immagini per google vs amazonNon molto differente la situazione in casa Google. Oltre alle funzionalità di Google Assistente, gli utenti possono installare nuove applicazioni – ed espandere così il novero delle funzionalità degli smart speaker di Big G – direttamente dall'app Home, l'hub di controllo ideato da Google sia per i propri dispositivi intelligenti, sia per tutti gli altri smart gadget compatibili con Google Assistente. La lista delle nuove azioni 
disponibili su Google Home grazie alle app dei partner è molto simile a quella vista per Alexa: si va dai servizi di streaming musicale alle notizie, passando per smart home e giochi.

Miglior smart speaker per la smart home
Come già detto, sia Google Home sia Amazon Echo hanno la capacità di gestire dispositivi della smart home dei produttori più svariati: sarà sufficiente installare la skill o l'estensione dallo store e poi effettuare la sincronizzazione con la rete smarte iniziare ad accendere e spegnere luci o regolare la temperatura con un semplice comando vocale. Nella gran parte dei casi, però, lo smart speaker dovrà interagire con uno smart hub grazie al quale interfacciarsi direttamente con i dispositivi. Un collegamento che può essere evitato utilizzando Amazon Echo Plus: il "maggiore" degli smart speaker di Amazon, infatti, è dotato di un hub compatibile con il protocollo Zigbee, tra i più utilizzati nell'ambito della domotica.
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Miglior smart speaker per intelligenza artificiale
Anche se Alexa ha fatto passi da gigante anche nella nostra lingua, le capacità di riconoscimento vocale e le funzionalità di Google Assistente non sono al momento paragonabili con quelle dell'assistente a intelligenza artificiale di Amazon. Se, dunque, cercate uno smart speaker per interagire con la sua intelligenza artificiale, la vostra scelta dovrà ricadere su uno dei due Google Home disponibili in Italia. Anche perché in questo modo potrete interagire direttamente con tutti i servizi di Big G: tanto per fare un esempio, potrete modificare gli appuntamenti del Calendario di Google sia a voce, sia da smartphone o da PC.

Miglior smart speaker per ascoltare musica
Inutile nascondersi: molti di quelli che decidono di acquistare uno smart speaker lo fanno anche per ascoltare musica dai vari servizi di streaming audio disponibili (non solo Amazon Music e YouTube Music, ma anche Spotify, Amazon Music e molti altri). Naturale chiedersi, dunque, quale sia lo smart speaker con la miglior qualità audio. Risposta univoca, in questo caso, non c'è: è vero che la qualità di riproduzione del Google Home Mini è migliore rispetto a quella dell'Amazon Echo Dot, ma allo stesso tempo l'Amazon Echo ha un sonoro migliore del Google Home (bassi troppo marcati per quest'ultimo). Quale comprare, dunque? La risposta potrebbe sorprendere molti: quello che preferite, per le ragioni che ritenete più opportune, ma non per ascoltare musica. La soluzione migliore, infatti, è quella di acquistare un altoparlante ad hoc per ascoltare musica e, successivamente, sincronizzarlo con Alexa o Google Assistente. In questo modo si avrà la certezza di ascoltare musica con la migliore qualità audio e poter ugualmente interagire con i vari assistenti vocali.




FONTI
https://www.fastweb.it/smartphone-e-gadget/confronto-amazon-google


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mercoledì 8 maggio 2019

I due colossi Americani si dichiarano guerra. Amazon Alexa o Google assistant chi la spunterà?



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La casa del futuro non è più un’utopia, quel luogo che siamo stati abituati a vedere nei film di fantascienza oggi è una realtà sempre più viva e presente nel nostro quotidiano.
Come molti di voi già sapranno, la domotica  è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati.

La nuova automazione domestica è in rapida evoluzione, principalmente grazie al fatto che oggi, la presenza di una rete Wi-Fi semplifica di gran lunga le operazioni necessarie per la creazione della casa intelligente, poiché ad essa possono essere facilmente collegati i dispositivi dell’abitazione.
Dal proprio smartphone è possibile spegnere una luce, attivare una lavatrice, o accendere i termosifoni per trovare una casa accogliente al nostro arrivo. 
Le aziende che oggi si dividono una parte preminente del mercato fondamentalmente sono due, non due attori qualsiasi del panorama internazionale ma due delle aziende più ricche del mondo. 
Da un lato abbiamo Google dall'altro Amazon, che si sfidano a colpi di innovazione per accaparrarsi una fetta di mercato sempre più ampia ed entrare cosi nelle case dei consumatori. 


Sia Google che Amazon per interagire con i propri utenti utilizzano degli smart speaker, ma cos'è uno smart speaker ?   

Uno smart speaker (o altoparlante intelligente) è un dispositivo che, a differenza di uno speaker bluetooth, si connette al WiFi domestico e presenta al suo interno un software che è in grado di recepire comandi vocali e rispondere/reagire di conseguenza.
Quest’intelligenza artificiale contenuta al suo interno, si presenta sotto forma di ciò che chiamiamo assistente vocale o virtuale, compagno digitale già ampiamente utilizzato nei nostri smartphone, tablet e PC (Google Assistant, Siri, Cortana, ecc). Dunque, l’assistente vocale rappresenta il cuore e cervello dello speaker e ciò che gli consente di capire l’utente e compiere le azioni richieste.

Ad oggi ne esistono di diverso tipo, sia per dimensione che per funzionalità.
Quando considererai l’acquisto di uno speaker, a parte le caratteristiche tecniche, il principale elemento che dovrai valutare sarà proprio l’assistente vocale integrato nello stesso, in quanto le funzionalità dipenderanno da questo. Google Home si basa su Google Assistant mentre Amazon Echo si basa sul software Alexa. Negli USA, al momento, questi assistenti vocali sono a loro volta integrati in alcuni smart speaker di terze parti (Sonos e Harman Kardon Allure con Alexa, JBL con Assistant). Alcuni come Sonos e Bose lo sono anche in Italia. Ci aspettiamo un vero e proprio boom dell’offerta con l’entrata in gioco, accanto a Google, Amazon ed Apple, di nuovi brand come LG, JBL, Samsung e addirittura Spotify e Facebook. Inoltre l’integrazione ormai avviene anche tra assistenti vocali: da pochi giorni infatti Alexa è ufficialmente integrata con Cortana.


Ma la domanda che poi alla fine tutti ci chiediamo è: qual è il miglior smart speaker sul mercato, Google Home o Amazon Echo? 


Innanzitutto, oggettivamente non può esserci un vincitore, perlomeno non in tutti gli aspetti. Ecco gli elementi che dovrai valutare prima dell’acquisto:


  • L’utilizzo che vuoi fare dello smart speaker e le tue priorità: vuoi utilizzare lo speaker principalmente per ascoltare musica? Oppure per ricercare informazioni e facilitare la vita di tutti i giorni? Oppure come hub per la tua smart home e quindi per controllare i dispositivi compatibili come luci, termostati, condizionatori, serrature ecc.?
  • L’ecosistema, i prodotti e i servizi che utilizzi quotidianamente: fai uso prevalentemente di prodotti e servizi Google (e.g. Google Chromecast, Google Play, Google Maps, ecc.) o sei un avido shopper e fan di Amazon (membro Prime, utente di Audible, Kindle, Prime Video, Firestick o Amazon Music)? Utilizzi prodotti e servizi compatibili con Google Home o con Alexa o con entrambi (Spotify, Netflix, ecc.)? La compatibilità sarà una leva essenziale per la tua scelta.



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Il dispositivo Google Home per esempio ha grandi potenzialità e tutte iniziano a funzionare appena si pronunciare la frase “Ok Google”. A questo dispositivo è possibile chiedere davvero di tutto dalle ultime notizie di cronaca, alle previsioni meteo, risultati sportivi sulle diverse discipline e molto altro ancora.Ci si può collegare a canali come youtube per ascoltare musica insomma una vera risorsa che si può attivare grazie ad un comando vocale.  
La risposta di Amazon a questa proposta invece è Alexa,ovvero lo  speaker vocale di Echo, quello a cui è possibile rivolgersi per chiedere di ascoltare una canzone o di dare le ultime notizie sui fatti quotidiani.Entrambi i dispositivi hanno la capacità di collegarsi al wi-fi di casa, ed è possibile azionarli con comandi vocali.
Hanno insomma tante risorse, ma allo stesso tempo anche molti limiti che li accomunano. Uno di questi per esempio riguarda il linguaggio. Durante la richiesta vocale bisogna infatti essere molto chiari e usare un lessico più semplice possibile.


Se vi è piaciuto l'articolo e siete interessati ad ulteriori approfondimenti scrivetelo nei commenti. Non dimenticate di seguire la nostra pagina.


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martedì 7 maggio 2019

Come rendere Smart l’illuminazione



Le soluzioni per le smart home oggi vanno sempre più di moda. Sappiamo bene, infatti, che la domotica rende una casa decisamente più confortevole, in quanto capace di soddisfare praticamente qualsiasi necessità di chi la abita e di ottimizzarne i consumi.

Ma, oggi, vogliamo parlarvi di uno degli aspetti principali della domotica: il controllo dell'illuminazione.

Controllare la luce, la sua intensità, l'accensione e lo spegnimento, tenere sotto controllo i consumi, tutto contemporaneamente, attraverso un'interfaccia di controllo (come un touchscreen o uno smartphone), è sicuramente un vantaggio che ognuno di noi vorrebbe avere, a casa come in ufficio.
Attraverso la gestione dell'illuminazione si può seguire l'andamento della giornata, mantenendo un adeguato livello di luce in ogni stanza a seconda della sua funzionalità, anche nel rispetto dei principi di risparmio energetico e riduzione dell'impatto ambientale. Pertanto, il modo più semplice ed economico per immergersi nella domotica è acquistare ed utilizzare le lampadine smart.
Questo perché, tra i prodotti per le smart home, proprio quelli legati all'illuminazione sono i più accessibili economicamente nonché più semplici da installare.

Infatti, rendere smart l’illuminazione della casa ormai è diventato molto facile, soprattutto grazie ad alcuni kit che permettono di avere subito a disposizione tutto quanto serve per iniziare. Ovviamente ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma grazie a questi prodotti sarà possibile gestire da remoto le luci di casa, variarne temperatura e colore da una semplice app e molto altro.
La scelta del tipo di impianto domotico per l’illuminazione da realizzare nella propria abitazione dipende dunque da molti fattori, tra cui la tipologia di abitazione stessa, il gusto personale e l’effetto finale desiderato. Le possibilità di personalizzazione sono infinite, e anche dove non è possibile intervenire con un impianto completamente nuovo si possono integrare elementi di domotica su impianti luce preesistenti.

Le lampadine smart hanno subito un notevole incremento di popolarità negli ultimi anni. Ad oggi è possibile trovare sul mercato tantissimi modelli diversi, abbastanza economici da sostituire le tradizionali lampadine a incandescenza. Ma ciò che innanzitutto vogliamo spiegarvi è: 

Cosa sono le lampadine smart?


Una lampadina smart o “Smart Light Bulbs” (in inglese) è una lampada LED avente la possibilità di connettersi ad Internet, che può essere personalizzata, programmata e controllata da remoto.

L’illuminazione di una lampadina viene gestita al 100%, infatti in base al modello acquistato sarà possibile scegliere varie tonalità di colore (Luce massima, media o intermedia), decidere le lampadine che devono accendersi o spegnersi in base alla nostra posizione, selezionare il colore della lampada e molte altre caratteristiche che dipendono dal singolo modello.

Ovviamente se l’obiettivo è quello di rendere smart l’illuminazione di casa, la scelta giusta è molto semplice ed è quella di puntare sulle lampadine singole da abbinare allo smart speaker Amazon Echo Plus oppure su lampadine che si possono gestire singolarmente via WiFi o Bluetooth, anche se questa alternativa non viene consigliata in quanto risulta essere molto scomoda.
Tra le migliori soluzioni per l’illuminazione si possono considerare sicuramente le lampadine intelligenti create da Philips, azienda particolarmente attiva nel settore delle soluzioni smart per la casa, che offre un kit pronto all'uso per rendere intelligente l’illuminazione di casa. 

Eufy Lumos White – Lampadina Intelligente senza HUB


Tra le diverse varianti proposte da Philips le più apprezzate sono le Philips HUE, le quali utilizzano appunto uno (o più) “concentratori” per coordinare l’intero ecosistema, ovvero vi è un elemento che funge da interfaccia tra gli attuatori e l’applicazione di controllo.
Si tratta di un approccio collaudato e apprezzato. Ciononostante, può esistere l’esigenza di controllare singoli punti luce in modo diretto: “Eufy Lumos” risponde a questa esigenza: si tratta di una lampadina intelligente in grado di collegarsi direttamente alla propria Wi-Fi, abilitando quindi a un controllo immediato, diretto e senza la necessità di gateway intermedi.

Eufy Lumos White” è una lampadina ad emissione di luce “calda” bianca con una potenza di illuminazione massima di 800 lumen, equivalenti a una lampadina tradizionale da 60 watt. L’assorbimento effettivo è di 9 watt al massimo dell’emissione luminosa: la lampadina, infatti, è regolabile. La durata stimata è superiore alle 20.000 ore di accensione.
L’utilizzo indispensabile dell’applicazione “Eufy Lumos White” consente, tramite il cloud fornito dal produttore, di controllare remotamente l’attuatore senza bisogno di particolari configurazione da parte dell’utente. Una volta avvitata la lampadina al portalampada è necessario provvedere alla prima configurazione dello stesso tramite l’app EufyHome (disponibile per iOS e Android).
L’applicazione consente di configurare la lampadina al fine di farla accedere alla propria rete Wi-Fi e in modo tale da poter gestire, successivamente alla prima configurazione, l’accensione, lo spegnimento, la regolazione e la pianificazione delle stesse.


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