mercoledì 8 maggio 2019

I due colossi Americani si dichiarano guerra. Amazon Alexa o Google assistant chi la spunterà?



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La casa del futuro non è più un’utopia, quel luogo che siamo stati abituati a vedere nei film di fantascienza oggi è una realtà sempre più viva e presente nel nostro quotidiano.
Come molti di voi già sapranno, la domotica  è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati.

La nuova automazione domestica è in rapida evoluzione, principalmente grazie al fatto che oggi, la presenza di una rete Wi-Fi semplifica di gran lunga le operazioni necessarie per la creazione della casa intelligente, poiché ad essa possono essere facilmente collegati i dispositivi dell’abitazione.
Dal proprio smartphone è possibile spegnere una luce, attivare una lavatrice, o accendere i termosifoni per trovare una casa accogliente al nostro arrivo. 
Le aziende che oggi si dividono una parte preminente del mercato fondamentalmente sono due, non due attori qualsiasi del panorama internazionale ma due delle aziende più ricche del mondo. 
Da un lato abbiamo Google dall'altro Amazon, che si sfidano a colpi di innovazione per accaparrarsi una fetta di mercato sempre più ampia ed entrare cosi nelle case dei consumatori. 


Sia Google che Amazon per interagire con i propri utenti utilizzano degli smart speaker, ma cos'è uno smart speaker ?   

Uno smart speaker (o altoparlante intelligente) è un dispositivo che, a differenza di uno speaker bluetooth, si connette al WiFi domestico e presenta al suo interno un software che è in grado di recepire comandi vocali e rispondere/reagire di conseguenza.
Quest’intelligenza artificiale contenuta al suo interno, si presenta sotto forma di ciò che chiamiamo assistente vocale o virtuale, compagno digitale già ampiamente utilizzato nei nostri smartphone, tablet e PC (Google Assistant, Siri, Cortana, ecc). Dunque, l’assistente vocale rappresenta il cuore e cervello dello speaker e ciò che gli consente di capire l’utente e compiere le azioni richieste.

Ad oggi ne esistono di diverso tipo, sia per dimensione che per funzionalità.
Quando considererai l’acquisto di uno speaker, a parte le caratteristiche tecniche, il principale elemento che dovrai valutare sarà proprio l’assistente vocale integrato nello stesso, in quanto le funzionalità dipenderanno da questo. Google Home si basa su Google Assistant mentre Amazon Echo si basa sul software Alexa. Negli USA, al momento, questi assistenti vocali sono a loro volta integrati in alcuni smart speaker di terze parti (Sonos e Harman Kardon Allure con Alexa, JBL con Assistant). Alcuni come Sonos e Bose lo sono anche in Italia. Ci aspettiamo un vero e proprio boom dell’offerta con l’entrata in gioco, accanto a Google, Amazon ed Apple, di nuovi brand come LG, JBL, Samsung e addirittura Spotify e Facebook. Inoltre l’integrazione ormai avviene anche tra assistenti vocali: da pochi giorni infatti Alexa è ufficialmente integrata con Cortana.


Ma la domanda che poi alla fine tutti ci chiediamo è: qual è il miglior smart speaker sul mercato, Google Home o Amazon Echo? 


Innanzitutto, oggettivamente non può esserci un vincitore, perlomeno non in tutti gli aspetti. Ecco gli elementi che dovrai valutare prima dell’acquisto:


  • L’utilizzo che vuoi fare dello smart speaker e le tue priorità: vuoi utilizzare lo speaker principalmente per ascoltare musica? Oppure per ricercare informazioni e facilitare la vita di tutti i giorni? Oppure come hub per la tua smart home e quindi per controllare i dispositivi compatibili come luci, termostati, condizionatori, serrature ecc.?
  • L’ecosistema, i prodotti e i servizi che utilizzi quotidianamente: fai uso prevalentemente di prodotti e servizi Google (e.g. Google Chromecast, Google Play, Google Maps, ecc.) o sei un avido shopper e fan di Amazon (membro Prime, utente di Audible, Kindle, Prime Video, Firestick o Amazon Music)? Utilizzi prodotti e servizi compatibili con Google Home o con Alexa o con entrambi (Spotify, Netflix, ecc.)? La compatibilità sarà una leva essenziale per la tua scelta.



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Il dispositivo Google Home per esempio ha grandi potenzialità e tutte iniziano a funzionare appena si pronunciare la frase “Ok Google”. A questo dispositivo è possibile chiedere davvero di tutto dalle ultime notizie di cronaca, alle previsioni meteo, risultati sportivi sulle diverse discipline e molto altro ancora.Ci si può collegare a canali come youtube per ascoltare musica insomma una vera risorsa che si può attivare grazie ad un comando vocale.  
La risposta di Amazon a questa proposta invece è Alexa,ovvero lo  speaker vocale di Echo, quello a cui è possibile rivolgersi per chiedere di ascoltare una canzone o di dare le ultime notizie sui fatti quotidiani.Entrambi i dispositivi hanno la capacità di collegarsi al wi-fi di casa, ed è possibile azionarli con comandi vocali.
Hanno insomma tante risorse, ma allo stesso tempo anche molti limiti che li accomunano. Uno di questi per esempio riguarda il linguaggio. Durante la richiesta vocale bisogna infatti essere molto chiari e usare un lessico più semplice possibile.


Se vi è piaciuto l'articolo e siete interessati ad ulteriori approfondimenti scrivetelo nei commenti. Non dimenticate di seguire la nostra pagina.


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martedì 7 maggio 2019

Come rendere Smart l’illuminazione



Le soluzioni per le smart home oggi vanno sempre più di moda. Sappiamo bene, infatti, che la domotica rende una casa decisamente più confortevole, in quanto capace di soddisfare praticamente qualsiasi necessità di chi la abita e di ottimizzarne i consumi.

Ma, oggi, vogliamo parlarvi di uno degli aspetti principali della domotica: il controllo dell'illuminazione.

Controllare la luce, la sua intensità, l'accensione e lo spegnimento, tenere sotto controllo i consumi, tutto contemporaneamente, attraverso un'interfaccia di controllo (come un touchscreen o uno smartphone), è sicuramente un vantaggio che ognuno di noi vorrebbe avere, a casa come in ufficio.
Attraverso la gestione dell'illuminazione si può seguire l'andamento della giornata, mantenendo un adeguato livello di luce in ogni stanza a seconda della sua funzionalità, anche nel rispetto dei principi di risparmio energetico e riduzione dell'impatto ambientale. Pertanto, il modo più semplice ed economico per immergersi nella domotica è acquistare ed utilizzare le lampadine smart.
Questo perché, tra i prodotti per le smart home, proprio quelli legati all'illuminazione sono i più accessibili economicamente nonché più semplici da installare.

Infatti, rendere smart l’illuminazione della casa ormai è diventato molto facile, soprattutto grazie ad alcuni kit che permettono di avere subito a disposizione tutto quanto serve per iniziare. Ovviamente ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma grazie a questi prodotti sarà possibile gestire da remoto le luci di casa, variarne temperatura e colore da una semplice app e molto altro.
La scelta del tipo di impianto domotico per l’illuminazione da realizzare nella propria abitazione dipende dunque da molti fattori, tra cui la tipologia di abitazione stessa, il gusto personale e l’effetto finale desiderato. Le possibilità di personalizzazione sono infinite, e anche dove non è possibile intervenire con un impianto completamente nuovo si possono integrare elementi di domotica su impianti luce preesistenti.

Le lampadine smart hanno subito un notevole incremento di popolarità negli ultimi anni. Ad oggi è possibile trovare sul mercato tantissimi modelli diversi, abbastanza economici da sostituire le tradizionali lampadine a incandescenza. Ma ciò che innanzitutto vogliamo spiegarvi è: 

Cosa sono le lampadine smart?


Una lampadina smart o “Smart Light Bulbs” (in inglese) è una lampada LED avente la possibilità di connettersi ad Internet, che può essere personalizzata, programmata e controllata da remoto.

L’illuminazione di una lampadina viene gestita al 100%, infatti in base al modello acquistato sarà possibile scegliere varie tonalità di colore (Luce massima, media o intermedia), decidere le lampadine che devono accendersi o spegnersi in base alla nostra posizione, selezionare il colore della lampada e molte altre caratteristiche che dipendono dal singolo modello.

Ovviamente se l’obiettivo è quello di rendere smart l’illuminazione di casa, la scelta giusta è molto semplice ed è quella di puntare sulle lampadine singole da abbinare allo smart speaker Amazon Echo Plus oppure su lampadine che si possono gestire singolarmente via WiFi o Bluetooth, anche se questa alternativa non viene consigliata in quanto risulta essere molto scomoda.
Tra le migliori soluzioni per l’illuminazione si possono considerare sicuramente le lampadine intelligenti create da Philips, azienda particolarmente attiva nel settore delle soluzioni smart per la casa, che offre un kit pronto all'uso per rendere intelligente l’illuminazione di casa. 

Eufy Lumos White – Lampadina Intelligente senza HUB


Tra le diverse varianti proposte da Philips le più apprezzate sono le Philips HUE, le quali utilizzano appunto uno (o più) “concentratori” per coordinare l’intero ecosistema, ovvero vi è un elemento che funge da interfaccia tra gli attuatori e l’applicazione di controllo.
Si tratta di un approccio collaudato e apprezzato. Ciononostante, può esistere l’esigenza di controllare singoli punti luce in modo diretto: “Eufy Lumos” risponde a questa esigenza: si tratta di una lampadina intelligente in grado di collegarsi direttamente alla propria Wi-Fi, abilitando quindi a un controllo immediato, diretto e senza la necessità di gateway intermedi.

Eufy Lumos White” è una lampadina ad emissione di luce “calda” bianca con una potenza di illuminazione massima di 800 lumen, equivalenti a una lampadina tradizionale da 60 watt. L’assorbimento effettivo è di 9 watt al massimo dell’emissione luminosa: la lampadina, infatti, è regolabile. La durata stimata è superiore alle 20.000 ore di accensione.
L’utilizzo indispensabile dell’applicazione “Eufy Lumos White” consente, tramite il cloud fornito dal produttore, di controllare remotamente l’attuatore senza bisogno di particolari configurazione da parte dell’utente. Una volta avvitata la lampadina al portalampada è necessario provvedere alla prima configurazione dello stesso tramite l’app EufyHome (disponibile per iOS e Android).
L’applicazione consente di configurare la lampadina al fine di farla accedere alla propria rete Wi-Fi e in modo tale da poter gestire, successivamente alla prima configurazione, l’accensione, lo spegnimento, la regolazione e la pianificazione delle stesse.


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sabato 27 aprile 2019

Ecobonus Domotica 2019: agevolazioni fiscali



L’Ecobonus domotica è un’agevolazione fiscale, confermata fino al 31 dicembre 2019, che prevede la possibilità di portare in detrazione dalla dichiarazione dei redditi il 65% delle spese per l’acquisto di impianti di building automation che permettono il controllo da remoto (tramite un’applicazione smartphone, tablet o pc) degli impianti elettrici e di riscaldamento, climatizzazione e produzione di acqua calda. Infatti l'obiettivo principale degli ecobonus è quello di migliorare l'efficienza energetica degli immobili e degli edifici in generale, quindi tutto ciò che comporta un significativo risparmio energetico.

A chi spetta la detrazione?
La detrazione spetta a singoli proprietari di appartamenti, proprietari di interi condomini, titolari di reddito d’impresa, professionisti.
Devono inoltre sussistere alcuni requisiti:
  • l’immobile deve essere regolarmente accatastato o in corso di accatastamento, in regola con il pagamento dei tributi e già dotato di impianti di riscaldamento;
  • il contribuente, se titolare di reddito d’impresa, deve effettuare il pagamento dei dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti obbligatoriamente tramite bonifico bancario o postale, indicando nella causale il riferimento alla legge Finanziaria 2007, oltre che il numero della fattura, la data e i dati del richiedente la detrazione e del beneficiario del bonifico.



Quali sono gli interventi agevolabili?
Vediamo la lista degli interventi di ristrutturazione, degli impianti e dei prodotti che permettono di accedere alla detrazione:
  • dispositivi di domotica che consentono di gestire in modo automatico e personalizzato il riscaldamento, la produzione dell’acqua calda in casa, i condizionatori, programmandone accensione, spegnimento e consumo;
  • dispositivi di building automation che mostrano i consumi energetici attraverso app, tramite la lettura periodica dei dati, e che mostrano il funzionamento degli impianti e l’esatta temperatura;
  • apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche relative all'intervento di building automation;
  • pannelli solari;
  • lavori elettrici e opere murarie per far funzionare al meglio i sistemi di automazione; infatti, come molti lettori sapranno, una buona parte del consumo energetico per il riscaldamento ed anche per il condizionamento degli ambienti della propria abitazione viene in effetti sprecato a causa di una inefficace "tenuta stagna", definiamola così, soprattutto degli infissi. Gli Ecobonus 2019 permettono di detrarre dall'Irpef il 65% delle spese sostenute per la sostituzione di infissi, serramenti, pavimenti e simili, ma anche per lavori di coibentazione e tutto ciò che è ristrutturazione edilizia mirata ad ottenere risparmio ed efficienza energetica.


Detrazione massima per tipologia di intervento
Come chiaramente espresso sul sito dell'Agenzia delle Entrate "l'agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell'imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi". Vediamo la lista della detrazione fiscale massima permessa dal bonus risparmio energetico 2019 in base all'intervento effettuato.
Riqualificazione energetica: €100.000
Coibentazione, infissi, etc: €60.000
Pannelli solari: €60.000
Sostituzione impianti di climatizzazione invernale: €30.000

Regole di detrazione
La legge di Bilancio ha stabilito tre aliquote differenziate in base alla tipologia di spesa sostenuta (50%, 65%, 70%-75%). Per conoscere dettagliatamente gli interventi che rientrano nelle varie aliquote, puoi consultare la Guida dell’Agenzia delle Entrate.


Cosa fare per usufruire dell’Ecobonus?
La documentazione attestante la spesa e l’installazione dei dispositivi di domotica deve essere trasmessa, tramite l’apposita domanda, all’ENEA, ossia all’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica.

Fonti:




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martedì 23 aprile 2019

IL GRANDE FRATELLO A CASA TUA: ANCHE ALEXA TI ASCOLTA !



Già in precedenza avevamo accennato ai possibili rischi della domotica sottolineando un potenziale pericolo di violazione della nostra privacy derivante dall’utilizzo di dispositivi per la domotica. 


Non si trattava di fantasia: 
ALEXA CI ASCOLTA 





Infatti, anche nella domotica, è presente un lato della medaglia non proprio rassicurante: il sospetto di essere costantemente spiati è dilagato subito dopo l’inchiesta di Bloomberg, secondo cui Alexa, assistente domestico di Amazon, registra automaticamente tutto ciò che avviene in casa, non appena il cliente pronuncia la parola di attivazione. Bloomberg scrive: “Amazon impiega migliaia di persone in tutto il mondo per aiutare a migliorare l’assistente digitale Alexa che alimenta la sua linea di altoparlanti Echo. 


Il team ascolta le registrazioni vocali catturate nelle case e negli uffici dei proprietari di Echo. 

Le registrazioni vengono trascritte, annotate e quindi reinserite nel software come parte di uno sforzo per eliminare le lacune nella comprensione di Alexa del linguaggio umano e aiutarlo a rispondere meglio ai comandi”.

Pertanto, se pensavamo che nessuno ci ascoltasse, se non un sistema di riconoscimento vocale basato su reti neurali modellate sul cervello umano, in realtà, invece, per il miglioramento di questi sistemi la componente umana sarebbe ancora molto diffusa.

Per farlo, Amazon permette ad un team di ascoltare le conversazioni che gli utenti hanno con i propri assistenti, in modo da capire i bisogni e la soddisfazione. Il tutto al fine di eliminare alcune lacune nella comprensione del linguaggio da parte di questi assistenti.

Il team è formato da aziende appaltatrici e impiegati a tempo pieno di Amazon che sono localizzati un po' in tutto il mondo: da Boston alla Costa Rica, fino all'India e alla Romania. In alcuni casi, ascoltando i clip registrati da Alexa, i dipendenti si troverebbero di fronte a registrazioni non banali. Due dei lavoratori contattati da Bloomberg, hanno detto di aver ascoltato quello che credevano fosse un'aggressione sessuale.



C'è da dire che, secondo quanto emerso, le registrazioni inviate ai revisori di Alexa non contengono le generalità e l'indirizzo completi dell'utente, ma sono associate a un numero di account, oltre al nome utente e al numero di serie del dispositivo. Allo stesso tempo, è bene sapere che all'interno dell'App Alexa attraverso la quale gestiamo i dispositivi Echo, è disponibile un'area dedicata alla privacy (la si trova nelle impostazioni). E da lì è possibile scegliere se disabilitare l'uso delle registrazioni vocali per lo sviluppo di nuove funzionalità. Di default, l'opzione “Contribuisci allo sviluppo di nuove funzionalitàè attiva.

LA RISPOSTA DI AMAZON: 
La società di Seattle annotiamo solo un campione estremamente ridotto di registrazioni vocali di Alexa per migliorare l'esperienza del cliente. Queste informazioni ci aiutano, ad esempio, a formare i nostri sistemi di riconoscimento vocale e di comprensione del linguaggio, in modo che Alexa possa capire meglio le vostre richieste e garantire che il servizio funzioni bene per tutti.

“Abbiamo rigorose garanzie tecniche e operative e una politica di tolleranza zero per l'abuso del nostro sistema. I dipendenti non hanno accesso diretto alle informazioni che possono identificare la persona o l'account. Tutte le informazioni sono trattate con alta riservatezza

FONTI:
https://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2019-04-11/cosi-dipendenti-amazon-ci-ascoltano-tramite-alexa-190545.shtml?uuid=ABROCZnB&fbclid=IwAR0VE5Y-TLOUJgwRzp7GkRVfl2-TCpa3VXW7pVnXiMkNOpPX3gMnFEiwH10
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domenica 21 aprile 2019

DOMOTICA IN FESTA: AUGURI A TUTTI


Nei giorni festivi come quello di oggi temete di non potervi allontanare da casa per non abbandonare i fornelli? 

Pensate davvero di dovervi confinare davanti il piano cottura senza nemmeno la possibilità di scambiarsi gli auguri, chiamare i propri amici o ancora uscire a comprare il pane o il dolce preferito?

STOP alle casalinghe in preda al panico: 
è tempo di DOMOTICA IN CUCINA.


Con un sistema di Domotica integrato riuscirai a fare tutto ciò a cui fin ora non avevi mai pensato:

comunicare col forno e col frigo direttamente dal proprio tablet o dallo smartphone, in qualsiasi zona della casa ci si trovi, e se si hanno le mani occupate ai fornelli o se si è fuori casa, è possibile attivare il comando vocale per comunicare semplicemente con gli elettrodomestici;

interagire con gli elettrodomestici in maniera perfetta, con i comandi vocali, senza doversi neppure avvicinare;

partenze programmate e a distanza e cotture perfezionate per mezzo dello smartphone o del tablet con controllo dei consumi energetici da remoto.



Per scoprire come non aspettare: segui il blog e inizia a migliorare la tua vita.



Il team di EasyDomotica coglie l’occasione per augurare a tutti i lettori:

Buona Pasqua


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mercoledì 17 aprile 2019

La storia di Iotty, lo smart switch di sangue 100% italiano!


Oggi siamo fieri di raccontarvi una storia di successo made in Italy. È quella di Iotty, startup fondata nel 2017 dall’idea di due imprenditori, Edoardo Cesari e Alberto Bacchin, già impegnati in due aziende italiane con competenze nel campo dell'elettronica, nella progettazione, dell'IoT e nello sviluppo di software.
Poco dopo la costituzione, i due imprenditori avevano pensato di avviare una semplice campagna di crowdfunding su Indiegogo e, non senza stupore, alla scadenza riuscirono a raccogliere il 200% della somma richiesta!
Così l’azienda di Porcia (Pordenone) è riuscita in breve tempo a conquistare in primis il mercato statunitense, terreno fertile e mercato sicuramente più propenso alle innovazioni offerte dal settore. Dopo il successo d’Oltreoceano però l’azienda ha voluto intraprendere una nuova sfida: sfondare anche in Europa, con focus particolare sull’Italia. Qui, infatti, il mercato della smart home sta vivendo un vero e proprio boom. Sempre più italiani si stanno avvicinando al concetto di casa connessa e Iotty sembra aver preso la palla al balzo.

Ma di cosa si tratta?
Iotty è uno smart switch interamente progettato in Italia, si monta al posto degli interruttori a muro tradizionali e le sue misure sono perfettamente adeguate agli spazi del nostro Paese. Si tratta, quindi, di una placca in vetro (in più colori), con retroilluminazione e collegamenti semplici (come un banale interruttore) sulla quale sono presenti 3 interruttori personalizzabili.


È costruito con materiali duraturi e di qualità, non richiede l’utilizzo di centraline o impianti ausiliari e supporta gli assistenti vocali Google Assistant ed Amazon Alexa.
Lo switch è in grado di controllare luci (sia interne che esterne), serrande del garage, tapparelle e tanto altro. Ovviamente, il tutto è controllabile tramite l’app iOs e Android, con la quale si potrà anche programmare il funzionamento del dispositivo
Dall’app, ognuno dei tre interruttori presenti su ogni piastra viene considerato come un interruttore a sé stante e come tale può essere configurato e inserito in scenari e azioni o associato a funzioni “virtuali”.
Inoltre, l’app di Iotty è in grado fornire un ampio controllo sulle funzioni smart abilitate dagli interruttori. Ad esempio, si potrà impostare il costo dell’energia al kWh e la potenza impiegata per ogni dispositivo controllato, in modo da avere sempre sotto controllo i costi energetici di casa per ogni elettrodomestico o punto luce.

La sua installazione è molto semplice, nonostante la legge imponga che il lavoro venga effettuato da un elettricista. Iotty, infatti, prende l’alimentazione direttamente dai cavi elettrici casalinghi, quindi a 220V, e per funzionare ha bisogno che nella scatola a muro passi il cavo della linea.

Il suo costo?
79 euro è il prezzo al pubblico, ma ci sono diverse promozioni sugli acquisti multipli. Il prodotto è già acquistabile online direttamente dal suo sito e-commerce o su Amazon Italia.
Insomma, un prodotto tipicamente ITALIANO, riconoscibile grazie alla sua qualità e innovazione, con una intrinseca vocazione internazionale. Iotty, infatti, oltre alla sede italiana, è operativa in nord America con una sede a Las Vegas, alla quale si aggiunge una branch ad Amburgo in Germania, un’apertura in Francia nei prossimi mesi e il reparto industriale a Shenzhen in Cina.

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