La vita fra le
mura domestiche sta drasticamente cambiando negli ultimi anni, tanto che oggi
una famiglia tipo passa una media di circa 10 - 12 ore in casa, molte di meno
rispetto ad una famiglia degli anni 60’. Così la mancanza di tempo fa nascere
il bisogno di poter svolgere alcuni compiti domestici quotidiani, quali avviare
la lavatrice, accendere i riscaldamenti, controllare casa, spegnere le luci, a
distanza, anche se non si è fisicamente presenti dentro casa. Un tempo tutto
questo poteva essere solamente un sogno, oggi, invece, con le tecnologie di
ultima generazione tutto questo è realtà.
Facciamo
infatti riferimento alla domotica, capace di semplificarci la vita rendendo
l’impianto elettrico della nostra casa più smart attraverso la dotazione delle
nostre abitazioni di gadget sempre più high-tech e connessi. Si tratta di un mercato
che vale 380 milioni di euro nel 2018 in Italia, con una crescita del 52%
rispetto al 2017. Insieme al mercato crescono anche il livello di conoscenza e
la diffusione degli oggetti connessi nelle case degli italiani, ma siamo sicuri
che sia tutto rose e fiori o ci sarà anche qualche spina in questa rivoluzione
del modo di pensare la casa?
In effetti vi
sono alcuni fattori da considerare quando ci si approccia a questo mondo
tecnologico. C’è chi si chiede se la domotica sia veramente sicura o se
rappresenti una nuova, grave minaccia alla nostra privacy. Si tratta di timori
fondati o è tutto allarmismo?
La risposta è
complessa. I dispositivi domotici rappresentano innegabilmente un pericolo per
la privacy di chi li usa, ma è anche vero che prendendo le giuste precauzioni,
il rischio di essere vittima di cyber-attacchi si riduce notevolmente.
Delle ricerche
di mercato portate a termine dall’associazione Confcommercio mostrano che
mediamente ogni famiglia italiana stanzia 500 € all’anno per il rinnovo della
propria casa, comprese le spese per piccole ristrutturazioni. Possiamo quindi
immaginarci che ogni anno una famiglia possa scegliere qualche soluzione smart
da integrare alla propria home per renderla più “smart”.
Ad Alexa, Google Home,
Apple Home Kit e Samsung Smart Things, si aggiungono lampadine, spine
elettriche, videocamere e così via. Ogni “cosa” che viene introdotta sul
mercato adesso ha la sua versione “smart”.
Ma tutti questi
oggetti dovranno pur essere messi in comunicazione fra loro per poter
beneficiare al massimo delle loro potenzialità, si parla di protocolli ed uno di
quelli più utilizzati per mettere in comunicazione tutti i vari dispositivi
tech è sicuramente l’utilizzo della rete Wi-Fi domestica, che pur non essendo
uno dei protocolli più indicati per la connettività di dispositivi domotici è
uno tra i più comuni, perché fa uso di una rete diffusa e spesso pre-esistente.
Pur essendo il
più comune ed il più facile da utilizzare purtroppo quello che in molti non
sanno è che le reti Wi-Fi domestiche sono facilmente infiltratili dall’esterno
se non vengono protette in maniera adeguata. Proprio per questo, indipendentemente
dalla scelta fatta circa la gestione dei dati, esistono pratiche da seguire per
rendere la propria rete più sicura. Scopriamo come fare.
Prima di tutto,
è bene cambiare la password di accesso alla rete, ma è necessario cambiare anche
la password dell’amministratore per la gestione del router. Entrambe devono
avere un buon grado di complessità e vanno aggiornate almeno con cadenza
trimestrale. Inoltre, bisogna disattivare la funzione di gestione in remoto del
router, perché offre agli hacker una facile via di accesso alla rete domestica.
Infine, dato che i router moderni permettono l’aggiornamento del firmware –
ovvero delle applicazioni e istruzioni di sistema che regolano il funzionamento
di un dispositivo elettronico – è bene farlo regolarmente. Le case produttrici
usano questi aggiornamenti proprio per porre rimedio ad eventuali falle emerse
nel sistema di sicurezza del router.
Sfortunatamente,
anche seguendo alla lettera questi consigli, è impossibile annullare del tutto
il rischio di attacchi informatici esterni al proprio sistema domotico.
Del
resto, anche dotando un’automobile di tutti i sistemi di sicurezza più avanzati
è impossibile eliminare il rischio di incidenti mortali. In entrambi i casi
spetta all’utente scegliere quale livello di rischio sia accettabile correre
per poter usufruire dei benefici generati dal dispositivo in questione.
In breve,
nessuna tecnologia è intrinsecamente maligna, ovvero ideata per rappresentare
una minaccia per l’uomo. Al contrario, lo scopo di ogni invenzione tecnologica
è quello di rendere la vita delle persone più semplice e piacevole. Sono le
persone che fanno un uso improprio della tecnologia (es. gli hacker o i pirati
della strada) a trasformarla in un pericolo.
Pertanto, non è il progresso
tecnologico da temere e incolpare per i rischi a cui siamo esposti, ma coloro
che se ne servono per fini illeciti.