mercoledì 17 aprile 2019

La storia di Iotty, lo smart switch di sangue 100% italiano!


Oggi siamo fieri di raccontarvi una storia di successo made in Italy. È quella di Iotty, startup fondata nel 2017 dall’idea di due imprenditori, Edoardo Cesari e Alberto Bacchin, già impegnati in due aziende italiane con competenze nel campo dell'elettronica, nella progettazione, dell'IoT e nello sviluppo di software.
Poco dopo la costituzione, i due imprenditori avevano pensato di avviare una semplice campagna di crowdfunding su Indiegogo e, non senza stupore, alla scadenza riuscirono a raccogliere il 200% della somma richiesta!
Così l’azienda di Porcia (Pordenone) è riuscita in breve tempo a conquistare in primis il mercato statunitense, terreno fertile e mercato sicuramente più propenso alle innovazioni offerte dal settore. Dopo il successo d’Oltreoceano però l’azienda ha voluto intraprendere una nuova sfida: sfondare anche in Europa, con focus particolare sull’Italia. Qui, infatti, il mercato della smart home sta vivendo un vero e proprio boom. Sempre più italiani si stanno avvicinando al concetto di casa connessa e Iotty sembra aver preso la palla al balzo.

Ma di cosa si tratta?
Iotty è uno smart switch interamente progettato in Italia, si monta al posto degli interruttori a muro tradizionali e le sue misure sono perfettamente adeguate agli spazi del nostro Paese. Si tratta, quindi, di una placca in vetro (in più colori), con retroilluminazione e collegamenti semplici (come un banale interruttore) sulla quale sono presenti 3 interruttori personalizzabili.


È costruito con materiali duraturi e di qualità, non richiede l’utilizzo di centraline o impianti ausiliari e supporta gli assistenti vocali Google Assistant ed Amazon Alexa.
Lo switch è in grado di controllare luci (sia interne che esterne), serrande del garage, tapparelle e tanto altro. Ovviamente, il tutto è controllabile tramite l’app iOs e Android, con la quale si potrà anche programmare il funzionamento del dispositivo
Dall’app, ognuno dei tre interruttori presenti su ogni piastra viene considerato come un interruttore a sé stante e come tale può essere configurato e inserito in scenari e azioni o associato a funzioni “virtuali”.
Inoltre, l’app di Iotty è in grado fornire un ampio controllo sulle funzioni smart abilitate dagli interruttori. Ad esempio, si potrà impostare il costo dell’energia al kWh e la potenza impiegata per ogni dispositivo controllato, in modo da avere sempre sotto controllo i costi energetici di casa per ogni elettrodomestico o punto luce.

La sua installazione è molto semplice, nonostante la legge imponga che il lavoro venga effettuato da un elettricista. Iotty, infatti, prende l’alimentazione direttamente dai cavi elettrici casalinghi, quindi a 220V, e per funzionare ha bisogno che nella scatola a muro passi il cavo della linea.

Il suo costo?
79 euro è il prezzo al pubblico, ma ci sono diverse promozioni sugli acquisti multipli. Il prodotto è già acquistabile online direttamente dal suo sito e-commerce o su Amazon Italia.
Insomma, un prodotto tipicamente ITALIANO, riconoscibile grazie alla sua qualità e innovazione, con una intrinseca vocazione internazionale. Iotty, infatti, oltre alla sede italiana, è operativa in nord America con una sede a Las Vegas, alla quale si aggiunge una branch ad Amburgo in Germania, un’apertura in Francia nei prossimi mesi e il reparto industriale a Shenzhen in Cina.

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martedì 9 aprile 2019

Domotica: un focus sui possibili rischi. . .


La vita fra le mura domestiche sta drasticamente cambiando negli ultimi anni, tanto che oggi una famiglia tipo passa una media di circa 10 - 12 ore in casa, molte di meno rispetto ad una famiglia degli anni 60’. Così la mancanza di tempo fa nascere il bisogno di poter svolgere alcuni compiti domestici quotidiani, quali avviare la lavatrice, accendere i riscaldamenti, controllare casa, spegnere le luci, a distanza, anche se non si è fisicamente presenti dentro casa. Un tempo tutto questo poteva essere solamente un sogno, oggi, invece, con le tecnologie di ultima generazione tutto questo è realtà.


Facciamo infatti riferimento alla domotica, capace di semplificarci la vita rendendo l’impianto elettrico della nostra casa più smart attraverso la dotazione delle nostre abitazioni di gadget sempre più high-tech e connessi. Si tratta di un mercato che vale 380 milioni di euro nel 2018 in Italia, con una crescita del 52% rispetto al 2017. Insieme al mercato crescono anche il livello di conoscenza e la diffusione degli oggetti connessi nelle case degli italiani, ma siamo sicuri che sia tutto rose e fiori o ci sarà anche qualche spina in questa rivoluzione del modo di pensare la casa?



In effetti vi sono alcuni fattori da considerare quando ci si approccia a questo mondo tecnologico. C’è chi si chiede se la domotica sia veramente sicura o se rappresenti una nuova, grave minaccia alla nostra privacy. Si tratta di timori fondati o è tutto allarmismo?

La risposta è complessa. I dispositivi domotici rappresentano innegabilmente un pericolo per la privacy di chi li usa, ma è anche vero che prendendo le giuste precauzioni, il rischio di essere vittima di cyber-attacchi si riduce notevolmente.

Delle ricerche di mercato portate a termine dall’associazione Confcommercio mostrano che mediamente ogni famiglia italiana stanzia 500 € all’anno per il rinnovo della propria casa, comprese le spese per piccole ristrutturazioni. Possiamo quindi immaginarci che ogni anno una famiglia possa scegliere qualche soluzione smart da integrare alla propria home per renderla più “smart”. 
Ad Alexa, Google Home, Apple Home Kit e Samsung Smart Things, si aggiungono lampadine, spine elettriche, videocamere e così via. Ogni “cosa” che viene introdotta sul mercato adesso ha la sua versione “smart”.

Ma tutti questi oggetti dovranno pur essere messi in comunicazione fra loro per poter beneficiare al massimo delle loro potenzialità, si parla di protocolli ed uno di quelli più utilizzati per mettere in comunicazione tutti i vari dispositivi tech è sicuramente l’utilizzo della rete Wi-Fi domestica, che pur non essendo uno dei protocolli più indicati per la connettività di dispositivi domotici è uno tra i più comuni, perché fa uso di una rete diffusa e spesso pre-esistente. 
Pur essendo il più comune ed il più facile da utilizzare purtroppo quello che in molti non sanno è che le reti Wi-Fi domestiche sono facilmente infiltratili dall’esterno se non vengono protette in maniera adeguata. Proprio per questo, indipendentemente dalla scelta fatta circa la gestione dei dati, esistono pratiche da seguire per rendere la propria rete più sicura. Scopriamo come fare.

Prima di tutto, è bene cambiare la password di accesso alla rete, ma è necessario cambiare anche la password dell’amministratore per la gestione del router. Entrambe devono avere un buon grado di complessità e vanno aggiornate almeno con cadenza trimestrale. Inoltre, bisogna disattivare la funzione di gestione in remoto del router, perché offre agli hacker una facile via di accesso alla rete domestica. Infine, dato che i router moderni permettono l’aggiornamento del firmware – ovvero delle applicazioni e istruzioni di sistema che regolano il funzionamento di un dispositivo elettronico – è bene farlo regolarmente. Le case produttrici usano questi aggiornamenti proprio per porre rimedio ad eventuali falle emerse nel sistema di sicurezza del router.


Sfortunatamente, anche seguendo alla lettera questi consigli, è impossibile annullare del tutto il rischio di attacchi informatici esterni al proprio sistema domotico. 
Del resto, anche dotando un’automobile di tutti i sistemi di sicurezza più avanzati è impossibile eliminare il rischio di incidenti mortali. In entrambi i casi spetta all’utente scegliere quale livello di rischio sia accettabile correre per poter usufruire dei benefici generati dal dispositivo in questione.

In breve, nessuna tecnologia è intrinsecamente maligna, ovvero ideata per rappresentare una minaccia per l’uomo. Al contrario, lo scopo di ogni invenzione tecnologica è quello di rendere la vita delle persone più semplice e piacevole. Sono le persone che fanno un uso improprio della tecnologia (es. gli hacker o i pirati della strada) a trasformarla in un pericolo. 
Pertanto, non è il progresso tecnologico da temere e incolpare per i rischi a cui siamo esposti, ma coloro che se ne servono per fini illeciti.
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domenica 7 aprile 2019

QUANTO COSTA UN IMPIANTO DOMOTICO?

Al giorno d’oggi, l’idea di far diventare la propria abitazione una vera smart house, è un’ambizione sempre maggiore non solo di chi si approccia per la prima volta all’acquisto di una casa, ma anche di chi dopo parecchi anni desidera rinnovare il luogo in cui trascorre la maggior parte della propria vita privata.
Nella maggior parte dei casi, questo desiderio si scontra con la frase comune “non fa per me, costa troppo”… E invece non è sempre così! La domotica è sicuramente una tecnologia che ha il suo costo, ma non è così esagerato come noi percepiamo: perché? Ecco i 3 motivi che ci fanno sembrare la domotica troppo costosa:

SI TRATTA SOLO DI FANTASCIENZA?
Fino a poco tempo fa, l’idea di rendere una casa intelligente e automatizzata appariva come un risultato troppo lontano dalla realtà. Da sempre infatti, la tecnologia alla base della domotica è stata considerata come elitaria e alla portata di pochi. Ma questa non è la verità. La domotica non è più una tecnologia per pochi: oggi possiamo implementare nelle nostre case vari livelli di automazione, anche a prezzi contenuti.
Questo però non deve indurci a pensare “se costa poco non vale niente” , perché ormai si può spendere di meno senza rinunciare alla qualità, ma rinunciando magari ad avere funzioni che invece non ci servono. Ecco perché è fondamentale fare chiarezza su cosa ci serve davvero, sia per non spendere denaro in apparecchi che non sfrutteremo mai fino in fondo perché troppo complicati, o semplicemente perché svolgono funzioni che utilizzeremo raramente, sia per definire in modo più esatto quanto costoso sarà l’intervento.
Infatti, il vero problema è che quando si parla di prezzo della Domotica “in generale”, c’è il rischio di mettere a confronto “TIPI” di sistemi completamente diversi. È giusto quindi, PRIMA di parlare di prezzi,  inserire il prodotto in una “categoria”.
Per farci un’idea sui reali costi della domotica, bisogna inoltre considerare che essi variano a seconda che si stia costruendo o ristrutturando una casa, o che si vogliano introdurre innovazioni in una casa con impianti tradizionali già presenti.

Premesso che il mercato della domotica al momento in Italia è una vera e propria giungla, con decine di produttori e di sistemi in commercio, possiamo però definire 3 Macro-CATEGORIE in cui classificare circa il 95% dei prodotti:

1.     Sistemi fai da te, che puoi inserire in una casa già finita, ovvero quando NON devi ristrutturare,  solo per l’esigenza di “controllare qualcosa”, ad esempio:
  • Lampadine smart con App dedicata con cui accendere/spegnere la singola luce dallo smartphone, in wifi, o cambiarne il color
  • Telecamera dallo smartphone tramite l’App dedicata
  • Presa elettrica comandabile, da inserire nelle prese esistenti
Risultati immagini per lampadine smart

Risultati immagini per telecamera wi fi


Presa Spina Intelligente Wifi Smart Timer Certificata Alexa Google 16A IFTTTIl prezzo di questi accessori può variare dai €200/€300 ai €1.000 per i più sofisticati. Ma, come avrai capito, non si tratta di un vero e proprio sistema domotico, bensì di accessori che possono essere installati e comandati singolarmente.



2.  Sistemi Standard, cioè quelli cablati, da adottare in fase di ristrutturazione, in questa fase infatti sarà possibile creare un nuovo impianto da zero, con caratteristiche innovative. Questi sistemi di domotica sono realizzati dalle più note case produttrici di materiali elettrici, che col tempo hanno iniziato a produrre anche materiali per domotica, fino a realizzare dei sistemi di domotica sotto il proprio marchio, i quali costano circa il 20% in più rispetto ad un impianto tradizionale.
Essi consentono di gestire funzionalità limitate della casa, come ad esempio:
    •      Accensione/spegnimento delle luci
    •         Apertura/chiusura di tapparelle
    •         Controllo (limitato) dei sistemi di antifurto
    •         Controllo (limitato) dei sistemi clima

Si stima che l’installazione di un sistema che comprenda le funzionalità citate, in una casa di circa 120 mq, possa avere un costo compreso tra i €7.000 e i 13.000.

3.   Sistemi di domotica integrata che, a differenza dei sistemi “standard”, NON sono rivolti ad un pubblico di massa, NON vengono proposti alle imprese edili per la realizzazione di appartamenti “in serie” e NON sono proposti ed installati da elettricisti.
Si tratta di una soluzione UNICA, progettata e realizzata per la singola abitazione; non sono composti da pacchetti “chiusi” e preimpostati, ma sono totalmente personalizzabili.

Si può immaginare un sistema integrato come un contenitore, all’interno del quale è possibile inserire QUALUNQUE funzionalità o prodotto esistente sul mercato.
Immagina, ad esempio, di poter avviare, tramite un unico telecomando, uno scenario “Cinema” che in pochi secondi:
    • aziona la movimentazione dei diffusori audio invisibili che scendono dal soffitto, in cui sono  installati completamente a scomparsa;
    • socchiude le tende in modo da oscurare l’ambiente;
    • regola le luci che lentamente diventano soffuse e variano di colore fino a raggiungere una temperatura di colore più “calda”;
    • aziona la movimentazione della tv, che compare come per magia dalla libreria del living;
    • setta la temperatura del solo ambiente living in maniera da rendere più confortevole la visione del film;
    • rende disponibile, tramite lo stesso telecomando o tramite i comandi vocali, la scelta di un film da una libreria sempre aggiornata di centinaia di titoli più recenti.

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Nel caso dei Sistemi Integrati di Domotica, una delle fasi più importanti è proprio la progettazione; In questo modo, la combinazione di elementi diversi, diventa un Sistema UNICO, pensato per emozionare, stupire e creare atmosfere particolari all’interno dell’abitazione.


                         Risultati immagini per sistema di domotica


Proprio perché questi sistemi non hanno un “pacchetto” prestabilito, è molto più difficile stabilire una fascia di prezzo, ma possiamo comunque dare dei parametri.
Il loro costo che parte dai €15.000/€20.000 mentre il limite massimo dipende dal livello di esclusività che si desidera raggiungere.
Approssimativamente, un sistema di domotica integrato con funzioni e dimensioni minime può costare circa il 4-5% del valore dell’immobile. Nei casi di progetti di grandissimo pregio però, realizzati in ville Hollywoodiane o in residenze di grande pregio, il costo può raggiungere anche l’8-10% del valore dell’immobile.

Fonti: 


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